Generalità
Intesa sottoscritta, sotto l’egida manifesta della Russia, il 23 giugno 1767 fra i nobili polacchi fortemente ostili alla riforme che il re, Stanislao II, intendeva
introdurre nel paese allo scopo di trasformarlo in uno Stato moderno, sul modello occidentale, ovvero amministrativamente e politicamente accentrato.
Obiettivo dichiarato della confederazione era la difesa del cattolicesimo e della libertà, ma, in realtà, si volevano mantenere le condizioni di anarchia presenti
tradizionalmente nel regno polacco, il che favorì ancora una volta la presenza militare e politica della Russia in Polonia; a capo della confederazione venne eletto
il principe Charles Stanislaw Radziwill, ma, nei fatti, diretta dall’ambasciatore russo Nicolas Repnin che ben presto costrinse i confederati a sottoscrivere una serie
di impegni capestro (diritto di veto ad ogni deputato, elezione libera del re, diritto di resistenza al re. . . .) volti a garantire da una parte lo status quo istituzionale
e dall’altro il ruolo della Russia che in questo modo, impedendo la nascita di un paese con un potere forte e riconosciuto al suo interno, ridusse la Polonia come
una sorta di protettorato alla sua diretta dipendenza.
Bibliografia
AA.VV., “Storia del mondo moderno”, Editore Garzanti, Milano, 1967
Aleksander Gieysztor, “Storia della Polonia”, Editore Bompiani, Milano, 1983
AA.VV., “La storia”, Editore UTET, Torino, 2007
Caterina Filippini, “Polonia”, Editore Il Mulino, Bologna, 2010